KO arroganza versus autostima

Arroganza vs Autostima

Prendo spunto dallo status attuale del nostro ufficio, passato da angolo di paradiso aziendale, invidiato da tutti per l’armonia, la collaborazione, l’unione di intenti, a ricettacolo di tensioni emotive, ripicche, non detti, sotterfugi, accuse, silenzi, ecc. per parlare della differenza tra arroganza e autostima.

Il collega 1 perde tempo. Ride con tutti. Bestemmia. Sbuffa. Si lamenta.

Ergo non ci tiene all’azienda.

La collega 2 (io) ha partorito! Per ben due volte! E si prende delle MEZZE giornate di congedo parentale (assenze programmate al 100%) per stare con i suoi figli.

Bi-stronza! Così l’ufficio deve aspettare i suoi comodi e la tapina fa rallentare tutta la baracca.

Ergo non ci tiene all’azienda.

La collega 3 esce alle 17.30 in punto! Dopo aver fatto le sue 8 ore! Allucinante. “Meriterebbe una sanzione disciplinare”.

Ergo non ci tiene all’azienda.

 

Ci siamo tutti macchiati di gravi reati contro la persona e il patrimonio. 

Siamo degli inefficienti, degli scansafatiche, degli inetti.

Ma è davvero così? O forse c’è una certa differenza tra arroganza e autostima?

Tra il sentirsi superiori agli altri e il non sentirsi inferiore a nessuno?

 

Autostima è amarsi, vedere in sé un’immagine sana e bella, consapevole e giusta, e proiettarla agli altri. Non è superiorità, né eccesso di orgoglio, né prepotenza.

Arroganza è egocentrismo, superbia, cecità, insensibilità, intolleranza.

Nessuno è più vuoto, asettico e freddo di colui che è pieno di sé. 

 

Non siamo meglio o peggio degli altri; siamo solo diversi. Comprendere e accettare la diversità è la base dell’autostima, che facilita un atteggiamento positivo verso se stessi e gli altri. Verso il lavoro. Verso i progetti condivisi.

Quando parlo di persone negative, di questa persona in particolare, metto in dubbio un approccio, non la persona in sé. Perché nulla è scontato, soprattutto dal punto di vista emotivo, e nessuna persona è totalmente positiva o totalmente negativa. Tutti e due gli aspetti convivono in ognuno di noi.

Ciò che accade è che ognuno sceglie quale approccio vuole adottare in modo prevalente.

E il signorino, con me, ha sbagliato. Non me lo meritavo e non me lo merito.

Pessimismo e fastidio.

 

NDR: tutte le parolacce e gli insulti sono stati epurati. 

 

 

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